venerdì 12 aprile 2013

Animal Liberation for Human Liberation - Presentazione del blog "Catania Antispecista"

La nostra "finta democrazia", di stampo liberale, ha plasmato le nostre vite a tal punto che crediamo di essere "liberi di scegliere", quando in realtà ci muoviamo all'interno di un recinto, un terreno coltivato al fine di controllarci e mantenerci schiavi.
Siamo stati deprivati delle nostre facoltà critiche che potrebbero emancipare le nostre esistenze, troppo spesso ingabbiate in uno status di consumatori inconsapevoli, resi docili e innocui, immaturi e quindi manipolabili. Incapaci di lottare per la propria libertà e tantomeno per quella delle altre specie non umane.
Inoffensivi e rassegnati ma mai felici, perché il colore stesso della felicità - sgomberata da condizionamenti e dogmatismi, da avidità e competizione - molti di noi non l'hanno mai conosciuto.
Circa diecimila anni fa l'uomo iniziò ad addomesticare gli animali e a modificare la natura affinché questa fosse funzionale ai propri bisogni. Fu decretato arbitrariamente che l'uomo fosse superiore alle altre specie animali, e che questi non fossero degni di rispetto e compassione in quanto carenti di raziocinio.
Ciò ha fornito un precedente, legittimando sin dagli albori della nostra società, lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
E' storia recente di come gli schiavi neri venissero trattati al pari di "bestie", o di come tuttora in molti paesi le donne vengano considerate di gran lunga inferiori al genere maschile.
Avviene ancora oggi, in un clima di indifferenza generale, nei confronti delle minoranze discriminate a più livelli e con giustificazioni talmente illogiche da sfiorare il limite dell'assurdo, nonché nei confronti degli animali non umani.
Inutile aggiungere che alla base della nostra società, iniqua e competitiva, ci sia quindi proprio lo specismo. Esso ha fornito un modello di sfruttamento tanto spietato quanto accettato passivamente poiché ritenuto "inevitabile". Inevitabile solo perché il concetto di libertà è come se fosse stato estraniato dalla stessa specie umana, tanto si perde nel tempo l'accettazione di uno stato di sudditanza psicologica, ormai funzionale al sistema economico-sociale nel quale siamo immersi.
 Per questo una futura società liberata non potrà accettare né legittimare alcuna forma di schiavitù, umana o animale che sia.
Adesso è tempo di guardare il mondo con occhi nuovi; c'è molto da fare e non sappiamo bene le modalità di come avverrà questa trasformazione, ma siamo consapevoli del fatto che qualcosa stia già cambiando e di quale sia la direzione da seguire.

Quella che per molti di voi è solo utopia, per noi rappresenta una realtà in divenire.

Animal Liberation for Human Liberation.

Dafne






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